lunedì 13 dicembre 2010

Kat-a-Klismen

Pubblicato da Kat in Wien
Oggi, mentre uscivo dal supermercato, il mio orecchio ha colto l'inconfondibile brusìo (...) dei turisti italiani e mi è tornato in mente un aneddoto di un paio di estati fa.

La sottoscritta si trova in pieno centro storico, con un mal di testa di quelli che spaccano. Caldo boia. Decido di passare in farmacia a farmi dare qualcosa. Entrando noto davanti alla farmacia una coppia di turisti che sfoglia freneticamente una guida turistica, le ultime pagine, quelle con l'appendice e il glossario delle frasi utili. Italiani, penso. Quelli li sgami subito, eh, hanno proprio un look distintivo (e non sto parlando solo di zainetti invicta eh, ma proprio dell'aspetto generale dell'italiano in vacanza. Gli italiani non vanno in giro in ciabatte e calzini, o in bermuda e berretto alla pescatora, ma sono quasi sempre ben curati. E griffati.).
Dicevo: entro, prendo la mia scatolina di ibuprofene e faccio per uscire, minding my own business. I due sono ancora lì. Sembrano preoccupati, forse - mi dico - hanno veramente bisogno di aiuto. Ed in questo momento si risveglia il mio spirito di crocerossina, la mia indole da paladina degli Italiani all'Estero. Sfodero la pettorina di SuperKat e uno dei miei migliori sorrisi, mi avvicino e cinguetto:
"Vi serve una manooooo??"
- marito, dopo un attimo di smarrimento (ma come avrà fatto a sgamarci, questa?): "Aaaaah, parla italiano! Ah, ma è un dono dal cielo! Sì, sì la prego! Mia moglie avrebbe bisogno dei.. delle..."
- moglie: "delle perette di glicerina!!!"

****du- dum duuuummm**** ---> il sorriso smagliante di SuperKat si spegne lentamente. Oh caspio. Nella mia pluriennale carriera di interprete, stranamente, non mi è mai, mai, capitato di incontrare la parola "clistere".
Bene. Calma e sangue freddo. Una buona interprete deve essere in grado di veicolare il messaggio, sempre e comunque.

SuperKat (col sorriso ormai tirato): "Non c'è problema! Orsù, entriamo!"

Scena II. Al banco della farmacia.

Giovane farmacista donna: "Bitte!"
SuperKat (in tedesco): "La signora, qui, ehm avrebbe bisogno di...."
Giovane farmacista donna: "Sì??? (*daje, e spicciati!*)
SuperKat (tutto d'un fiato): "La signora qui è costipata e le servirebbe ....."
Giovane farmacista donna: "Un lassativo?"
SuperKat: "Ehm... no, cioè, l'altro...metodo per ... no?" (uddio ma come mi escono?)
Giovane farmacista donna, speranzosa: "Ahhh, le supposte?"
SuperKat (ormai sudata): "Nooo, ma quasi (fuochino)!" e... si riduce a mimare il gesto di ... fare un clistere. Sì, proprio così. Paonazza in volto, ha fatto un clistere in aria.
Giovane farmacista donna: "AAAAAHHHH, Mikroklismen!!!"

Ecco. Mikroklismen. Semplice no? A questo punto, SuperKat (ormai non più tanto super) ormai sta mentalmente consumando il pacchetto di pastiglie di ibuprofene appena acquistato.
La farmacista produce una scatoletta con le tanto bramate pompette, SuperKat si gira tronfia verso i suoi due assistiti, chiedendo: "Signori, a posto??"

".... veramente a me servivano di formato grande!"





Morale: la prossima volta mi sa che tiro dritta.

3 commenti:

Zion on 14 dicembre 2010 alle ore 02:17 ha detto...

rotfl!
sto ridendo fortissimo!!!!!

Ilaria on 15 dicembre 2010 alle ore 14:45 ha detto...

che imbarazzo!!! hahahahahahahahaha!!!

Gio on 16 dicembre 2010 alle ore 11:21 ha detto...

Innanzitutto ... VIVA VIENNA!

Dopo anni che vivo fuori dall'Italia ci sono ben poche città dove vorrei vivere oltre la mia attuale piccola metropoli perfetta - e una è proprio Vienna.

E che dire del tuo racconto?

Wunderbar :D

(ahimè, in 4 anni non ho imparato il tedesco :'-( ) ma ora so una parola in più ;-)

Gio

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